Assegno di Inclusione 2024, scattano i controlli a tappeto dell’INPS, a rischio molti italiani: ecco cosa succede

Pubblicato il: 29/09/2024

A partire dal 27 settembre, l'INPS ha iniziato ad inviare il secondo pagamento mensile dell'Assegno di inclusione (Adi). Come ogni mese, vengono effettuati una serie di controlli da parte dell'ente previdenziale, per assicurarsi che chi lo riceve soddisfi ancora i requisiti necessari. Queste verifiche, che interessano circa 737mila famiglie (per un totale di oltre 1 milione e 757mila persone), rappresentano una fase importante per garantire la continuità dell'assegno.
Già da lunedì 23 settembre, l'INPS sta verificando tutte le situazioni personali dei beneficiari. Non si tratta solo di un atto burocratico, ma di un passaggio essenziale per verificare la stabilità economica dei nuclei familiari. Durante queste lavorazioni, l'ente conferma l'assegno per coloro che soddisfano i requisiti e lo revoca nei casi in cui le condizioni richieste non siano più presenti. Non sorprende, quindi, che in questi giorni ci sia un aumento delle ricerche online relative all'Assegno di inclusione.
Come effettua le verifiche l’INPS
L'INPS effettua i controlli mensili incrociando i dati già in suo possesso con le informazioni fornite periodicamente da patronati e dagli stessi cittadini.
Anche se le verifiche sono di routine, in questi giorni si avverte un clima di tensione, poiché molte famiglie temono di perdere l'assegno, soprattutto in vista delle imminenti scadenze fiscali, che potrebbero mettere in difficoltà i cittadini con una situazione economica scarsamente solida.
Per quanto riguarda le lavorazioni dell’assegno, L'INPS le ha programmate nelle giornate di mercoledì 25 e giovedì 26 settembre, per poi procedere con l'erogazione venerdì 27 settembre. L'assegno viene infatti sempre accreditato il 27 di ogni mese sulla Carta di inclusione, come accadeva con il Reddito di Cittadinanza. Tuttavia, per coloro che ricevono l'assegno per la prima volta, il pagamento avviene il 15 del mese in cui si consegue il diritto.
Questa procedura segue quanto stabilito dal decreto legge del 2023 e dalle disposizioni successive, i i quali prevedono che le verifiche avvengano subito dopo l'erogazione delle somme.

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