Pubblicato il: 25/09/2024
Il dibattito sull'uso dell'energia nucleare nel nostro Paese si è riacceso quando, durante l'Assemblea pubblica presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente di Confindustria Orsini ha espresso la sua convinzione circa il fatto che il ritorno al nucleare possa essere una scelta strategica. Il punto sul quale si è fatto più leva ha riguardato l'indipendenza energetica come fattore di sicurezza nazionale, alla luce non solo dei più recenti avvenimenti mondiali, ma anche perché, ad oggi, il nostro Paese si rifornisce dalle centrali nucleari francesi.
Infine Orsini ha incalzato l'esecutivo a mettersi al lavoro per ripristinare l'uso del nucleare nel Paese.
Ben lieto di queste parole è stato il Ministro Fratin, il quale ha espresso la sua contentezza sul fatto che Confindustria abbia deciso di sostenere la scelta del governo di tornare al nucleare, esprimendo anch'egli le sue preoccupazioni circa la poca indipendenza energetica del nostro Paese, che costa alle casse dello Stato quasi il doppio di qualsiasi altro Stato d'Europa.
Il ministro ha proseguito affermando che il governo ha già istituito la Piattaforma per il nucleare sostenibile, che costituirà il soggetto di raccordo e coordinamento tra diversi attori nazionali i quali, a vario titolo, si occupano di energia nucleare e che sarà coordinata:
- dal suo ministero;
- dall'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile);
- dall' RSE (Ricerca sul sistema energetico), un'agenzia di ricerca controllata dal Ministero delle Finanze.
Indubbiamente la scelta del governo di ritornare al nucleare parte dalla crisi energetica scaturita a seguito della guerra in Ucraina, evento che è stato rivelatore dei limiti al rifornimento energetico italiano ed europeo, ma ha anche rivelato i limiti allo sviluppo del nostro Paese, dato l'elevatissimo costo d'acquisto dell'energia.
È bene ricordare che, nonostante la sua demonizzazione, il nucleare permetterebbe al nostro Paese di non dipendere più da gas e petrolio provenienti da paesi terzi, di ridurre le emissioni CO2, di abbattere i costi della produzione di energia aumentando però il quantitativo prodotto.
Non resta che attendere la fine dell'anno per capire come il nostro governo ha deciso di muoversi, nella pratica, per riportare il nucleare in Italia.
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